A volte mi domando se chi governa la Santa Chiesa Cattolica in questo tempo siano ancora vescovi che vanno a Messa con il rito di Paolo VI. A me ieri è toccato leggere la seguente lettura:
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,39-48
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire” e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».
Parola del Signore.
Forse molti, nella Curia Vaticana e in molte altre Curie del mondo, non hanno più tempo per la Messa quotidiana.
O non capiscono più il vernacolo, e devono tornare al latino per capire le parole?
O forse hanno bisogno di vedere un disegno?
Tranquilli, il Signore farà vedere e toccare a tutti non solo il disegno, ma la pietra di queste parole.
Lo ha promesso.
Io so aspettare.
Francesco d’Erasmo, 20 ottobre 2022
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