Gesù, nel momento in cui stava morendo, dalla croce, ci ha consegnato l’eredità più importante.
“Donna, ecco tuo figlio! … Figlio, ecco tua Madre!”
La Vergine Madre di Dio, da quel momento anche nostra Mamma, è stata inviata più volte dal Cielo, dalla Santissima Trinità, come messaggera per noi.
Anche nelle famiglie umane quando un padre vede che un figlio non ascolta le indicazioni buone date con fermezza, chiede alla madre del suo figlio di intervenire col suo amore materno, che sarà capace di oltrepassare la ribellione del figlio, per aiutarlo ad accogliere quello che per il suo bene gli viene indicato.
A Civitavecchia ha invitato a pregare il Rosario, “arma divina per sconfiggere satana”.
A Fatima la Vergine Santa si è presentata come Nostra Signora del Rosario, Madonna del Rosario.
In tutte e sei le apparizioni del 1917 ha chiesto: “Pregate il Rosario tutti i giorni”.
Nel primo incontro con Giovanni Paolo II, suor Lucia, il 13 maggio 1982, chiese al Papa che il Rosario fosse dichiarato preghiera liturgica. Venti anni più tardi, il 16 ottobre 2002, Giovanni Paolo II consegnò alla Chiesa la Lettera Apostolica “Il Rosario della Vergine Maria”.
Che cos’è il Rosario?
Nel segno della Croce noi iniziamo ogni preghiera cristiana memori della promessa di Gesù: “dove due o tre sono riuniti nel Mio Nome, Io sono in mezzo a loro”.
“Ave Maria, piena di Grazia, il Signore è con Te!” è il saluto dell’Arcangelo Gabriele.
“Benedetta Tu fra le donne, e benedetto il frutto del Tuo grembo!” è il saluto di Elisabetta.
Così dunque fin dai tempi più remoti i cristiani si sono rivolti in preghiera alla Vergine.
Nella seconda parte dell’Ave Maria si riconosce in lei la Divina Maternità.
Questa verità sarà poi riconosciuta dalla Santa Chiesa dogma discriminante. In questa semplice verità sta tutta la nostra fede: Gesù è vero Dio e vero Uomo. Qui si condensa anche il criterio di riconoscimento dell’anticristo indicato dagli Apostoli nel Nuovo Testamento: colui che non riconosce Gesù, il figlio di Dio, venuto nella carne.
A Maria Madre di Dio il popolo fedele chiede preghiera confessando il proprio peccato. “Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori”.
E riunisce tutta la preghiera nell’indicazione dei due momenti decisivi dell’esistenza cristiana: il presente e la morte.
Gesù ci ha detto di non preoccuparci del domani, perché “a ogni giorno basta la sua pena”.
Ma ci ha anche invitato a prepararci al giudizio che avverrà al momento della nostra morte. “Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino”. “Non temete chi può uccidere il corpo, temete piuttosto chi ha il potere di gettare il corpo e l’anima nella Geenna”.
In questo momento questa seconda parte della preghiera appare in tutta la sua attualità.
Ecco dunque la somma perfezione di questa preghiera totalmente evangelica.
Il Padre Nostro, non occorre dirlo, è la preghiera che Gesù stesso ci ha insegnato.
In questo momento storico appare evidentemente necessaria la parte finale, con le due richieste.
“Non ci indurre in tentazione”: non condurci nella prova. All’inizio della Quaresima abbiamo riascoltato che “Gesù fu condotto dallo Spirito Santo nel deserto per essere tentato dal diavolo”. Affinché Egli potesse sostenere per noi questa battaglia e vincerla.
Anche noi in questa quaresima siamo stati condotti nel deserto del digiuno, il popolo cristiano non può più accedere ai sacramenti, alimento della vita. Questa preghiera chiede al Padre l’allontanamento di questa prova.
“Ma liberaci dal male”: Gesù appunto ci invita a chiedere al Padre di liberarci dal potere del maligno.
La preghiera del Gloria inizia con le parole delle schiere angeliche ai pastori di Betlemme: “Gloria a Dio!”, rafforzate dalla fede in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, insegnataci da Gesù, come nell’invito a battezzare “nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo”.
La seconda parte è un insieme di riferimenti della Parola di Dio che riconosce la Gloria eterna di Dio, e oltre a riconoscerla la chiede per il presente e il futuro come era al principio.
Dopo il principio infatti c’è chi ha cercato di offuscare la Gloria di Dio.
Si chiede quindi il trionfo glorioso di Dio sui suoi nemici.
Spesso si aggiungono giaculatorie.
La più diffusa: “O Gesù Mio, perdonaci e liberaci dal fuoco dell’Inferno, porta in Cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose”, è stata insegnata dalla Vergine Maria ai Santi Pastorelli di Fatima nel 1917. Evidentemente invita a pregare per le anime del Purgatorio.
“O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi”, è stata insegnata nel 1830 a Parigi nella rivelazione della Medaglia Miracolosa. Evidentemente invita a rivolgersi all’Immacolata Concezione.
Spesso si aggiunge anche una invocazione litanica con il Titolo Mariano cui ci si vuole rivolgere specialmente. Esemplifico: Regina della Famiglia, prega per noi. Oppure: Madonna delle Rose, prega per noi. Oppure: Madonna del Rosario, prega per noi. Ecc.
I Misteri del Rosario sono i Misteri della Vita di Gesù e di Maria e la Gloria finale del Paradiso.
Come è nato il Rosario?
Sappiamo la storia del Rosario per un insieme di tradizioni tramandate spesso a voce finché qualcuno ha creduto importante scriverle. Questo non significa che non ci dicano la verità, anzi! Chi raccontava questi fatti non aveva altro interesse che dare testimonianza di quel che aveva conosciuto.
Fin dall’inizio i cristiani hanno celebrato la Santa Messa, obbedendo al comando di Gesù: “Fate questo in memoria di Me”.
Accanto ad essa fin dalle origini i cristiani hanno continuato a pregare come Gesù stesso e tutti gli ebrei, rivolgendosi a Dio durante la giornata.
Gesù ha comandato anche: “Bisogna pregare sempre, senza stancarsi!” La preghiera è anche l’arma per sconfiggere satana, secondo la Parola di Gesù. Gesù invita anche a pregare con fede, certi di essere esauditi. E ci dà l’esempio quando risuscita Lazzaro.
I Cristiani dunque fin dall’inizio pregavano i salmi, come gli ebrei e Gesù stesso. I Padri della Chiesa ci hanno insegnato che i salmi sono stati proprio composti sotto l’ispirazione dello Spirito Santo, per dare voce precisamente alla Preghiera di Gesù.
La Preghiera dei Salmi è dunque considerata la Preghiera di Gesù dalla Santa Chiesa. Pensiamo che i sacerdoti non sono nemmeno obbligati alla celebrazione quotidiana della Santa Messa, ma sono obbligati dal diritto canonico alla recita quotidiana della Preghiera dei Salmi, il Salterio, l’Ufficio Divino.
Fin dalle origini della Chiesa però, la preghiera dei salmi durante la giornata era difficile per molti.
Sia per chi ancora non li conosceva a memoria, perché aveva bisogno di leggerli, e si trovava in difficoltà per questo. Sia per tanti motivi pratici.
Da tempo immemorabile, i monaci del deserto (nel deserto di Giuda, ma anche sul monte Carmelo) pregavano in una modalità tipicamente orientale. Rivolgevano a Dio preghiere molto brevi in mezzo alle loro attività. Noi oggi chiamiamo giaculatorie queste preghiere.
Una delle prime conosciute era l’invocazione del Vangelo: “Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!” Poi anche: “Gesù Cristo, Figlio del Dio Vivo, abbi pietà di me peccatore!”. Queste preghiere venivano anche ripetute. Spesso addirittura si pregava al ritmo del respiro.
Quando ci si trovava insieme, si pregava in modo alterno, come era la tradizione dei salmi in Israele. Da qui nasce la forma di preghiera cosiddetta litanica.
In questo stesso contesto e con questa stessa modalità si iniziano a utilizzare anche preghiere legate in modo speciale a Maria Santissima.
Si utilizzano le parole dell’Angelo o di Elisabetta come saluto e si aggiunge: prega per noi! Piano piano si forma l’Ave Maria.
Man mano che nascono le prime comunità di preghiera, si cerca di dare una regolarità alla preghiera, stabilendo degli orari per la preghiera dei salmi, e la divisione dei vari salmi nell’arco della giornata e della settimana.
C’era da un lato la preghiera comune ordinata, dall’altro la preghiera protratta durante tutto il giorno nella forma litanica.
Quando per un buon motivo non si poteva celebrare la preghiera comandata dei salmi, la si sostituiva con la preghiera litanica.
Man mano si iniziano a stabilire delle quantità in questa preghiera, proprio per stabilire la giusta equivalenza alla preghiera ordinata dei salmi.
Ecco che pian piano nasce anche la forma del Rosario. 50 Ave Maria.
Si divide in parti con il Padre Nostro e il Gloria, si iniziano a meditare i Misteri…
Anche per questo il Rosario si inizia a recitare tre volte al giorno, e quindi si parla di Rosario anche nel senso delle 150 Ave Maria. (Solo ultimamente Giovanni Paolo II ha introdotto 5 misteri portandolo a 200 Ave Maria. Nelle richieste della Madonna comunque la parola Rosario si riferisce a 5 misteri, come è evidente a Fatima, dove esistono due nomi diversi, e quello delle 50 Ave Maria è Terço, proprio perché è un terzo del Rosario. La Madonna chiede di recitare questo tutti i giorni).
Per contare le Ave Maria e i Padre Nostro si formarono delle piccole corone o catene, con dei grani.
Si considerava ogni Ave Maria una Rosa offerta alla Santa Vergine.
I monaci fecero anche delle Corone del Rosario proprio con dei grani fatti di petali di rosa. I Certosini ancora fanno questi rosari.
La ripetitività della preghiera litanica è talvolta difficile da comprendere per l’uomo occidentale contemporaneo.
Una semplice osservazione ci aiuta.
L’apprendimento delle lingue richiede certamente lo studio e la comprensione delle regole grammaticali, ma più di tutto l’ascolto e la ripetizione delle espressioni di una certa lingua.
Mano mano si collega la comunicazione di quella cosa con quel modo di esprimersi.
Così la ripetizione della preghiera con le Parole di Dio ci fa entrare nel Linguaggio di Dio!
Personalmente ho imparato alcune lingue senza troppe difficoltà proprio così: imparando subito il Rosario in quelle lingue.
La Vergine Santa fin dai secoli antichi ha indicato nelle Sue Apparizioni l’importanza della preghiera del Rosario.
Dopo la Vittoria della Battaglia di Lepanto, considerata un Miracolo ottenuto dalla preghiera del Rosario, il Papa istituì la Festa Liturgica della Madonna del Rosario il 7 ottobre.
Non è questa l’unica guerra vinta per intercessione della Vergine pregata con il Rosario. Per questo la Madonna del Rosario è chiamata anche Regina delle Vittorie.
È allora evidente che la Vittoria contro il nemico infernale può essere a buon titolo affidata alla Madonna del Rosario, accogliendo il Suo invito a pregarla in questa modalità.
Madonna del Rosario, prega per noi!
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