Pastori santi

La Santa Chiesa ha sempre avuto pastori santi, dono meraviglioso di Dio.

In realtà la Chiesa ha un unico Buon Pastore, Gesù. Sant’Agostino per rendere chiaro il ruolo di coloro che noi chiamiamo normalmente pastori, dice che sono i cani, che aiutano il pastore.

In certi casi essi sono stati perseguitati dalla stessa gerarchia ecclesiastica. Basti pensare a San Pio da Pietrelcina.

Altre volte i pastori sono stati perseguitati perché non appoggiavano il potere del governo. Penso per esempio a san Cornelio Papa, martirizzato proprio qui a Civitavecchia.

In altri casi, ricoprendo cariche di governo molto elevate, molte volte proprio come Successori di Pietro, hanno potuto svolgere il compito di preservare il gregge dai lupi.

Il mondo moderno sa bene come distruggere la libertà dei popoli: cancellando la consapevolezza della loro identità.

La prima arma è quella di far dimenticare la storia. Compito abbastanza facile, visto che basta far leva sulla pigrizia.

Se i miei insegnanti di gioventù leggessero queste righe si metterebbero a ridere: siamo arrivati al punto che proprio io debba ricordare l’importanza di conoscere la storia!!

Oggi giorno alcuni pastori mercenari ingannano il gregge del Signore, dicendo che chi vuole andare in Chiesa va contro l’obbedienza.

Si fa leva sulla ignoranza ingenua dei piccoli per utilizzare la parola obbedienza a sproposito. Ovviamente quando un cristiano sente questa parola la collega all’obbedienza all’autorità di Dio, attraverso i suoi legittimi rappresentanti.

Ma proprio qui casca l’asino: se chi ha l’autorità comanda cose illecite, contrarie alla legge di Dio, in quei comandi egli non rappresenta Dio! Sta solo abusando della propria autorità. In quel caso, non è solo legittimo, ma è doveroso disobbedire!

In casi estremi, tali abusi di autorità fanno anche decadere la potestà di colui che comanda. Salvo purtroppo a volte non esserci una possibilità per difendersi, visto che chi commette tali crimini ha il coltello dalla parte del manico.

Come ha ricordato Sua Eccellenza Mons. A. Schneider, l’insegnamento della Chiesa in tal caso è che occorre pregare Dio, che ci pensi Lui. E’ Lui l’autorità superiore a cui appellarsi. Che tolga di mezzo questi uomini che abusano della loro autorità. Gesù aveva ricordato a Pilato: tu hai l’autorità, perché ti è stata data. Non è tua.

Ma per ricordare che questi non sono discorsi da ribelli, occorre appunto rispolverare un po’ di storia.

Iniziamo da vicino.

Il Santo Curato d’Ars, Giovanni Maria Vianney, santo Patrono dei Parroci, da bambino ricevette la Prima Santa Comunione in clandestinità, di nascosto, perché il sacerdote che gliela amministrava era rimasto fedele a Santa Romana Chiesa contro gli ordini del governo. La Messa fu celebrata in un fienile, per sfuggire ai controlli dell’autorità. Questo Santo racconterà sempre che per lui l’esempio di quel sacerdote fu la forza che lo aiutò a perseverare nella preparazione al sacerdozio nonostante i mille ostacoli incontrati.

Questo Santo è così santo che ora, dopo più di 160 anni, il suo corpo è incorrotto e morbido come se stesse dormendo. Pare che il Signore non lo abbia punito per la disobbedienza all’autorità civile.

Qualche anno dopo, nuovamente il governo massone di Francia, ricattò il Sommo Pontefice: o la Chiesa si piegava alle condizioni governative, oppure tutti gli edifici ecclesiastici sarebbero stati definitivamente ritenuti proprietà dello Stato. Il governo pretendeva di avere autorità sopra gli ecclesiastici. Un po’ come è avvenuto adesso con l’accordo tra Vaticano e Cina, firmato per volere di chi comanda in Vaticano, per il quale si è prodigato l’esimio ex Cardinale Mc Carrick.

San Pio X, il Pontefice di quel momento storico in Francia, pur avendo tentato in tutti i modi di non perdere il diritto all’uso degli edifici ecclesiastici, considerati ovviamente un bene da salvare, non cedette mai al ricatto. La conclusione fu che la Chiesa francese perdette definitivamente la proprietà degli edifici, e rimase libera dallo Stato. (Forse avrete notato che per la ricostruzione di Notre Dame dopo l’incendio si sono impegnate solo autorità civili: l’edificio non appartiene alla Chiesa).

Più recentemente, nella Germania nazista, diversi vescovi hanno fronteggiato il regime. Il Vescovo di Münster, Clemente Augusto Conte di Galen, per esempio, minacciato dell’uccisione di sacerdoti della sua diocesi, non indietreggiò di un millimetro davanti al regime. Il Vescovo della diocesi di Friburgo in Br., avendo scoperto in anticipo il piano di deportazione di tutti i pazienti di un ospedale psichiatrico, minacciò le SS, di denunciare il tutto dal pulpito. Le autorità rinunciarono al piano, nonostante ormai tutto fosse pronto. A Roma, sempre sotto la dominazione nazista, moltissimi Ebrei del Ghetto sono stati salvati nascondendoli per esempio nelle cantine del Palazzo della Cancelleria, dove ora si trova un museo. Ovviamente questo è stato voluto dal Pontefice allora regnante.

Veniamo più vicino. Il sacerdote Karol Wojtyła si era preparato al sacerdozio clandestinamente. Andava in seminario di nascosto, studiava di nascosto, andava a Messa di nascosto. Cioè disobbedendo agli ordini del governo.

Da sacerdote, quando era proibito radunarsi con i giovani, andava di nascosto nei boschi a fare delle catechesi e celebrare la Santa Messa. Disobbedendo agli ordini del governo.

Dopo qualche anno diventa Arcivescovo di Cracovia. Il governo costruisce una nuova città, ma in essa non c’è una chiesa. Il popolo si muove, fino a erigere una grande Croce. Il governo destina la zona alla costruzione di una scuola. La tensione sale, la gente scende in piazza e il governo inizia a usare le maniere forti.

Giustamente, penserete voi, il santo Vescovo avrà ordinato a tutti di essere obbedienti alle legittime autorità e tornare a casa, anche perché era pericoloso.

Infatti così avrebbero agito le attuali autorità che governano la Chiesa italiana e il Vaticano, coerentemente col loro comportamento nei confronti di chi governa la Cina o l’Italia in questo momento storico.

Ma in Polonia, la mattina del 27 aprile 1960, accadde quanto segue. La folla scese in piazza a difendere la croce. Gli uomini della milizia antisommossa erano pronti e armati per difendere gli ordini dell’autorità di governo. Tutti gli strati della popolazione erano presenti, operai, anziani, donne e bambini, e il pericolo era grande.

Ma sapete chi c’era in mezzo a quella folla, incitando alla sommossa con la sua sola presenza? L’arcivescovo Karol Wojtyła!

I morti ci furono, e si sapeva prima che ci sarebbero stati. Eppure lui continuò ad appoggiare la gente ribelle all’autorità del governo.

Celebrò per anni la notte di Natale la Santa Messa proprio su quel luogo. Dopo anni la battaglia fu vinta. Fu costruita una Chiesa, sul sangue dei Martiri.

Volete sapere come è stata l’infanzia di Anjezë Gonxhe Bojaxhiu? Cercate la storia di Madre Teresa di Calcutta e la scoprirete.

Forse per oggi basta con la storia, no?

Ma giustamente qualcuno si farà una domanda: nella Chiesa non impariamo l’obbedienza? Chi ha seminato tutto questo spirito ribelle?

Il primo si chiama Simone di Giovanni, di Cafarnao, poi detto Pietro: ai sommi sacerdoti che gli vietavano di parlare di Gesù per non confondere la fede della gente rispose così: “bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini”. Curioso, tutti i Papi sono i successori di lui!

E da chi aveva imparato Pietro ad essere così disobbediente?

Tale Gesù di Nazareth diceva: “Date a Cesare quel che è di Cesare, e a Dio quel che è di Dio”. Forse quelli che predicano l’obbedienza al governo prima che a Dio non lo conoscono.

Sapete perché i tali sacerdoti vi hanno detto che dovete obbedire, e quindi non andare a Messa?

Perché non sanno più cosa è di Dio e cosa è di Cesare.

E nemmeno la storia.

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