Meglio prevenire che curare: Professione di Fede

Io, Francesco d’Erasmo, sacerdote della Chiesa Cattolica, nato a Milano il 29 gennaio 1974, ordinato Presbitero il 26 giugno 1999, nel pieno possesso delle mie facoltà, contro ogni facile e tendenziosa strumentalizzazione delle mie parole, per il bene del Santo Popolo Fedele di Dio, rinnovo ora e per sempre la mia professione di fede fatta dai miei genitori e padrini nel mio Battesimo, da me rinnovata in molte occasioni, come nell’ordinazione Presbiterale nel 1999, nella presa di possesso della Parrocchia di Santo Spirito in Monte Romano nel 2017, con atto ufficiale indirizzato ai miei superiori il 15 marzo 2018, con lettera pubblica al mio Vescovo, ai miei confratelli e a tutti i collaboratori della mia diocesi nel 2019.

In particolare:

Io Francesco d’Erasmo credo e professo con ferma fede tutte e singole le verità che sono contenute nel simbolo della fede. Sia nella formulazione della professione di fede battesimale, con la rinuncia a satana, a tutte le sue opere e seduzioni, sia nella formulazione del cosiddetto Credo Apostolico, sia del Credo Niceno-Costantinopolitano.

Credo pure con ferma fede tutto ciò che è contenuto nella Parola di Dio scritta o trasmessa e che la Chiesa, sia con giudizio solenne sia con autentico magistero ordinario e universale, propone a credere come divinamente rivelato.

Fermamente accolgo e ritengo anche tutte e singole le verità circa la dottrina che riguarda la fede o i costumi proposte dalla Chiesa in modo definitivo.

RINUNCIO E RIFIUTO tutto ciò che ad esse si oppone!

Aderisco inoltre con religioso ossequio della volontà e dell’intelletto agli insegnamenti che il Romano Pontefice legittimamente eletto o il Collegio episcopale legittimamente regnante propongono quando esercitano il loro Magistero autentico, sebbene non intendono proclamarli con atto definitivo.

Estendo questa mia promessa di fedeltà e di rifiuto, al passato e al futuro, non essendovi divisione nella fede della Chiesa Cattolica, che è Una nello scorrere del tempo e nella molteplicità dei luoghi.

Prometto di conservare sempre la comunione con la Vera Chiesa Cattolica Apostolica Romana, del Cielo e della terra, sia nelle mie parole che nel mio modo di agire.

Adempirò con grande diligenza e fedeltà i doveri ai quali sono tenuto verso la Chiesa, sia universale che particolare, nella quale secondo le norme del diritto, sono stato chiamato ad esercitare il mio servizio.

Nell’esercitare l’ufficio, che mi è stato affidato a nome della Chiesa, e in ogni mia azione, come Battezzato, come già fatto fino ad oggi, conserverò integro e trasmetterò e illustrerò fedelmente il deposito della fede, respingendo quindi qualsiasi dottrina ad esso contraria.

Seguirò e sosterrò la disciplina comune a tutta la Chiesa e curerò l’osservanza di tutte le leggi ecclesiastiche legittime, in particolare di quelle contenute nel Codice di Diritto Canonico.

Osserverò con cristiana obbedienza ciò che i sacri Pastori legittimamente dichiarano come autentici dottori e maestri della fede o stabiliscono come legittimi capi della Chiesa, e presterò fedelmente aiuto ai Vescovi diocesani, perché l’azione apostolica, da esercitare in nome e per mandato della Chiesa, sia compiuta in comunione con la Chiesa stessa.

Come evidente dalle piccole variazioni al testo comune ai giuramenti dei parroci presenti in questo testo,

RINUNCIO

alla seduzione di seguire un magistero  differente da quello autentico nella fede e nella morale, quand’anche si tentasse di imporlo abusando dell’autorità da Cristo conferita a Pietro e agli Apostoli.

RIFIUTO

ogni sottomissione in merito, perché il mio unico Signore e Pastore, mio Re, come quello di ogni battezzato, è Gesù Cristo Figlio di Dio!

Chiedo umilmente perdono di tutti i miei tradimenti, e sono pronto ad espiarli secondo la Volontà, la Giustizia e la Misericordia di Dio.

Così mi aiuti la Beata Vergine Maria Madre di Dio, Madonna del Rosario, mia Regina, cui già dal 16 febbraio 2000 ricevendo lo Scapolare del Carmelo ho consacrato tutto me stesso.

Così mi aiuti la Vergine Maria che nell’immagine di Civitavecchia ha pianto sangue per spezzare la durezza del cuore di un pastore venticinque anni fa come oggi.

Così mi aiutino i Santi Vangeli, gli Apostoli e tutte le schiere celesti.

Amen.

Francesco d’Erasmo,

Civitavecchia, 15 marzo 2020




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