Capisci quello che stai leggendo?

Con queste parole San Paolo si rivolge all’eunuco della regina di Candace che stava leggendo la parola di Isaia. Lo stesso Gesù si era affiancato ai discepoli di Emmaus per spiegare loro tutto quello che si riferiva a Lui nelle Sacre Scritture.

Appare insomma evidente, a partire dal ministero di Gesù, che per comprendere la Parola di Dio occorre una guida. Questo non perché siano complesse, ma, come dice San Pietro, perché siano comprese nel significato che ha voluto imprimervi lo stesso Spirito da cui sono state ispirate.

Concretamente questo significa che le Scritture possono essere comprese correttamente solo in conformità con l’insegnamento autentico della Chiesa. Una lettura della Scrittura che contraddicesse qualche dogma, o si contrapponesse alla interpretazione con cui quel brano è stato compreso da generazioni di Santi, sicuramente non è conforme allo Spirito Santo che ha ispirato i testi sacri.

Lo studio di un brano, fondato solo su argomenti tecnici, cosiddetti scientifici, ma che dimentica l’autore ultimo e unico della Scrittura e del Magistero, che è Dio, non può essere sufficiente a comprendere fino in fondo il testo. La Chiesa proclama da venti secoli la Sacra Scrittura come Parola di Dio, e i dogmi del Concilio Vaticano I condannano chi nega questa professione di fede della Chiesa come escluso dalla Comunione con il Corpo di Cristo.

Infatti, quello che accade in chi pretende di escludere la fede dallo studio della Parola di Dio, è che finisce sempre per dover negare qualche passo della Scrittura, o qualche aspetto imprescindibile della Fede della Chiesa Cattolica, ossia la vera Chiesa fondata da Gesù Cristo.

È una posizione che porta a contraddizioni insuperabili, quella di chi vuole basare la comprensione della Sacra Scrittura solamente su aspetti interpretativi non riferiti alla Fede della Chiesa. Chi lo fa, finisce spesso per dire che quel tale brano, in realtà, vuol dire qualcosa di diverso da quello che evidentemente dice. Il che poi evidentemente non è credibile. A volte si cade addirittura nel ridicolo, o nel penoso.

In una prospettiva che non parte da come la Chiesa, fin dall’inizio, ha letto le Scritture, si finisce per non capire nulla e riempirsi di dubbi.

I Santi di tutte le epoche, invece, testimoniano con la propria stessa vita il fatto che, accogliere la Parola di Dio, e in particolare il Santo Vangelo, con la semplicità dei bambini, porta a vivere una vita piena e luminosa, come infatti il Vangelo ci promette.

A chi lo accoglie come un bambino, Gesù ha promesso il Regno dei Cieli. Nulla di meno!

San Francesco è un esempio evidente di questo: prendeva il Vangelo alla lettera, totalmente certo della sincerità del Signore e della Sua Fedeltà alle Sue promesse, e il Signore lo ha confermato nel suo percorso con le stimmate.

Gesù, che nel deserto ha vinto le tentazioni del demonio, ci aiuti ad accogliere con umiltà la parola di Dio, per non tentare il Signore con manipolazioni sataniche.




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