Supplisce la Chiesa
Quando i fedeli sono privati senza colpa di un bene, supplisce la Chiesa.
In questo momento non c’è più tempo per sottili disquisizioni. Visto il clima degli ultimi decenni anche nella Chiesa i sacerdoti si sono trovati a dover fare equilibrismi quando volevano dire la verità, perché c’era subito chi era pronto a pugnalarli alle spalle.
Ma così, chi ha insegnato la menzogna ha lavorato indisturbato, e i poveri fedeli assetati di verità si sono trovati senza nemmeno l’istruzione basilare.
Per quel che posso cerco di aiutare in alcune cose primarie, mettendo a disposizione quel che senza mio merito mi è stato donato di conoscere.
Questo principio fondamentale del diritto ecclesiastico è anche chiamato epikeia, ed esprime una delle cose più belle della nostra fede.
La Santa Chiesa è mediatrice universale della Grazia. Tutta la Grazia che Dio effonde sull’umanità ha scelto di effonderla tramite il Suo Figlio Gesù e Gesù ha scelto di effonderla tramite la Sua Chiesa.
Fra l’altro questa è anche la ragione per cui “non può avere Dio per Padre chi non ha Maria per Madre”.
Perché Maria è modello e immagine della Chiesa. Maria è Madre della Chiesa.
Ecco perché i nemici della Chiesa che adesso sono riusciti a prenderne il comando dal di dentro rifiutano la Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.
Comunque la Chiesa rimane la realtà che è generata dal Costato trafitto di Cristo per la Redenzione di tutti gli uomini. Essa non può essere diminuita in alcun modo dai peccati dei suoi membri, nemmeno di chi ricopre i massimi gradi della Sua gerarchia.
Un giorno portarono a San Francesco un prete tirato giù dal letto della moglie di un parrocchiano, e San Francesco si inginocchiò a baciargli le mani, dicendo: “queste mani sono le uniche che possono portare giù dal Cielo il mio Signore”.
Nessun peccato umano può impedire alla Grazia di Dio di venire a noi attraverso la Sua Chiesa.
Nella Chiesa le leggi su ciò che è legittimo e ciò che è valido esprimono tutte uno spirito della legge che è sopra tutte quante le norme:
pro bonum animarum – per il bene delle anime.
Ogni regola e disciplina serve per il maggior bene delle anime, e laddove manca qualcosa senza colpa, appunto, supplisce la Chiesa, concedendo quel che manca senza bisogno di fare nulla.
La Chiesa infatti non è solamente il Suo Corpo visibile in terra, la Chiesa è la Comunione dei Santi, unita perfettamente a Gesù Cristo. E’ quindi per il potere stesso di Gesù che Essa può conferire quelle Grazie per cui materialmente manchi qualcosa rispetto al modo normale in cui esse vengono amministrate.
Per esempio un prete ridotto allo stato laicale, spretato, come dice la gente, se si trova davanti a un moribondo, può dargli validamente l’Assoluzione sacramentale dei peccati, anche se invece normalmente non può assolvere validamente.
Ora, se io potessi liberamente accedere ai sacramenti, e rifiutassi di farlo, per qualunque ragione, o li ricevessi senza le debite disposizioni, la Grazia di Dio non potrebbe salvarmi. Anzi potrei addirittura attirarmi la disgrazia con una profanazione o un sacrilegio.
Ma se al contrario, come è il caso presente di una moltitudine di cristiani nel mondo, io adesso non posso accedere ai sacramenti per causa di forza maggiore, ma ho il desiderio di ricevere la Grazia di Dio, sono sinceramente pentito dei miei peccati, perché peccando ho offeso Dio, oltre che aver meritato i Suoi castighi, e sinceramente desidero restare unito a Lui, con la decisione ferma di confessarmi appena potrò, la Grazia di Dio mi raggiunge pienamente, come se il Sacramento lo avessi già ricevuto.
Si dice che la Chiesa supplisce a ciò che manca. In questo caso proprio la materia stessa del sacramento.
Se quindi desidero fare la Santa Comunione ma non posso, faccio l’atto di dolore, come ho detto ora, e chiedo al Signore di venire nel mio Cuore.
Questo avviene per la fedeltà di Gesù alle Sue Parole: se voi che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, tanto più il Padre Vostro darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono.
Perciò sì, la Indulgenza Plenaria di questa sera alle 18 è pienamente valida per quelli che si dispongono così nel proprio cuore.
Sicuramente verrà anche in qualche modo indicato questo nella stessa celebrazione.
[Vedi sotto, nota poscritta]
Queste cose in realtà sono sempre state insegnate nella Chiesa, purtroppo negli ultimi anni si è parlato tanto di altre cose, che non c’è stato tempo per queste.
Pregate per noi sacerdoti, perché il castigo di Dio non ci distrugga totalmente dalla Sua vista, ma che abbia misericordia di noi. Sennò di noi non rimarrebbe nemmeno il ricordo.
Un’ultima cosa: l’indulgenza plenaria, come è stato pochi giorni fa ricordato dalla Penitenzieria Apostolica. si può lucrare ogni giorno, sempre con l’atto di dolore, la Comunione, la preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice e il Padre Nostro.
Basta mezz’ora di lettura della Parola di Dio senza interruzione, come preghiera.
Oppure un Santo Rosario di 5 misteri senza interruzione in famiglia.
Offriamo tante Indulgenze per tutti coloro che stanno morendo senza sacramenti!
F. d’Erasmo, 27 marzo 2020
Nota poscritta:
E’ evidente dal testo sopra pubblicato che esso è stato scritto prima della abietta offesa al Signore effettuata in Piazza San Pietro in Vaticano e alla porta della Basilica Vaticana la sera del 27 marzo 2020.
Diventa perciò necessario fare una precisazione, una correzione. In effetti già in questo testo davo per scontato che nel corso della celebrazione di quella che era stata annunciata come una “Indulgenza plenaria” con la “Benedizione Urbi et Orbi” sarebbero state sicuramente date le indicazioni per riceverla. E così è stato: subito prima di quella che avrebbe dovuto essere appunto tale “Benedizione” è stato precisato che l’indulgenza plenaria si sarebbe potuta lucrare alle solite condizioni.
Ora, visto che di tali condizioni non è stato compiuto nulla, ovviamente l’indulgenza non è stata concessa a nessuno.
Infatti:
Non è stata impartita alcuna “Benedizione Urbi et Orbi”;
Ai fedeli non è stata data la possibilità di ricevere la Assoluzione Sacramentale per gli otto giorni successivi;
Ai fedeli non è stata data la possibilità di accostarsi alla Comunione Sacramentale negli otto giorni successivi.
Pertanto ovviamente non è stata lucrata alcuna indulgenza da alcuno attraverso quella brutta e terribile offesa al Santissimo Sacramento perpetrata proprio in quel luogo dove Pietro ha sparso il suo sangue per la Testimonianza di Gesù.
Forse varrebbe la pena riflettere sul mosaico del pavimento dove si è svolto il tutto…
Francesco d’Erasmo
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