Protovangelo

Il primo libro della Parola di Dio rivelata, che noi chiamiamo Genesi, i Santi Padri della Chiesa lo chiamavano anche Protovangelo, Primo Vangelo.

In esso infatti è contenuto già in seme il primo annuncio del Vangelo.

In particolare c’è un racconto chiave di questo libro che annuncia direttamente l’evento che inizia il Vangelo vero e proprio.

Si tratta della pagina che racconta il peccato originale. Questo peccato viene presentato con questo nome dalla Santa Chiesa poiché è il primo dei peccati e l’origine profonda di ogni singolo peccato.

Si tratta del capitolo 3.

Anzitutto si nota chi prende l’iniziativa: il serpente.

Si dicono tre cose: è una bestia selvatica, quindi non amica dell’uomo. È la più astuta. È creatura di Dio, fatta da Lui.

Il serpente prende la parola. Quindi tutto quello che accade dopo nasce dall’iniziativa sua.

La prima a cui parla è la donna.

Parla rivolgendo una domanda. Ma una domanda finta. Infatti dalla domanda si capisce bene che egli sa la risposta.

La domanda è uno stratagemma, giacché contiene una falsità. Probabilmente se il serpente fosse venuto subito a dire la stessa cosa come affermazione, la donna avrebbe riconosciuto la menzogna con evidenza, e si sarebbe insospettita. Si sarebbe forse fatta lei la domanda: perché costui mi dice una menzogna?

Invece il serpente finge di essere interessato, così l’attenzione della donna scivola sul suo interessamento, e non si rende conto di ascoltare una grave menzogna. Quindi la donna semplicemente corregge la menzogna senza irritarsi per il fatto che sia stata proferita.

“È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di alcun albero del giardino?” Aveva domandato lui.

“La donna rispose al serpente: Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne devi mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morireste”.

La donna, confusa dalla mezza verità detta dal serpente, e dal suo tono interrogativo, confonde anche lei le cose, cercando forse di non essere troppo aggressiva nei confronti del serpente che deve correggere.

Vediamo allora cosa era successo davvero prima: “Il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male. […] Il Signore Dio diede questo comando all’uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti»”.

Si nota che la donna, rispondendo al serpente, fa confusione.

L’albero in mezzo al giardino è l’albero della vita, l’albero proibito invece è un altro. E il divieto di Dio è solo di mangiare, non si parla di toccare.

La menzogna mascherata da domanda è una doppia menzogna.

Perché appunto appare come un interesse mentre è un modo per insinuare il falso nella mente di chi è interrogato.

E funziona bene! La donna, confusa, finisce per dire due cose non vere a sua volta.

Nelle norme che la Santa Chiesa ha scritto all’inizio del Rituale per gli Esorcismi, viene ripetuto il principio più importante a cui deve attenersi il sacerdote incaricato dal vescovo di lottare contro il maligno per liberare le persone e la Chiesa.

Non bisogna mai permettere al demonio di parlare!

Meno ancora conversare con lui! La sua astuzia è tale che ci confonde anche quando dovesse dire la verità! Se si parla con lui sarà sempre lui a guidare il discorso, anche se noi non ce ne accorgessimo.

A questo proposito ho notato che circolano tra i buoni credenti affermazioni attribuite a demoni che avrebbero parlato negli esorcismi dicendo cose sulla nostra fede.

Ora, al di là della difficile attendibilità di tali fonti, che sarebbero da verificare – oltre al fatto che già per aver riportato una tale conversazione si sarebbe venuti meno al segreto, al quale sono tenuti tutti quelli che si fossero trovati presenti, il sacerdote per primo – la cosa che mi ha sempre fatto riflettere in questi casi è questa: se anche il demonio dovesse dire cose vere riguardo la nostra fede, come si fa a illudersi che egli dica tali cose per la nostra edificazione?

Consiglio quindi vivamente tutti i credenti di evitare di portare l’attenzione, ma soprattutto di basare i propri comportamenti, su contenuti suggeriti appunto dal nostro nemico, quand’anche si presentassero come tematiche edificanti.

Bastano e avanzano gli insegnamenti autentici che il Signore ha donato alla Sua Chiesa attraverso la Rivelazione e i doni mistici autentici che Essa ha accolto e riconosciuto come provenienti autenticamente da Dio.

Tornando al nostro dialogo: la donna, distratta dalla finta domanda del serpente, era confusa anche perché una parte di verità c’era: un divieto era stato imposto veramente da Dio.

Questo è un secondo insegnamento fondamentale per la vita di ogni uomo: il pericolo di una mezza verità, frammista a menzogna. La menzogna evidente è dannosa, certamente. Ma enormemente più pericolosa è la verità manipolata.

La menzogna più terribile in assoluto è una cosa che corrisponde alla verità in tutto tranne un piccolissimo particolare. Il cuore dell’uomo sente la parte vera di quel che viene detto e si apre, così la parte falsa entra inosservata.

Ma una menzogna, anche piccolissima, può fare danni enormi. Se poi qualcuno utilizza questo stratagemma intenzionalmente, e non per errore, come il serpente, è evidente che quella piccola parte di menzogna è proprio quello che vuole inserire nel nostro cuore per raggiungere il suo scopo.

E chi cerca di raggiungere uno scopo facendoci credere vera una menzogna non può avere uno scopo buono per noi.

Faccio un esempio che mi ha impressionato molto. In questo periodo si stanno diffondendo molte notizie, riguardo a quello che può essere mortale per la nostra salute. Un bombardamento continuo da parte di tutti i mezzi di informazione. Ma evidentemente non è una forma di informazione che porta a consapevolezza lucida. Io pochi giorni fa ho scritto un testo ironico sulle contraddizioni di questa situazione, e l’ho diffuso. La cosa che più mi ha impressionato è stata il constatare che diverse persone, non stupide, e nemmeno ignoranti, avevano ritenuto che la mia storiella potesse essere una vera notizia, senza cogliere l’ironia,ponendo domande interessate quasi si trattasse di una vera notizia.

Questo è il segno evidente un certo modo di usare i mezzi di comunicazione confonde il rapporto che le persone hanno con la realtà, fino a non permettere più di vedere i limiti tra la realtà e ciò che è inventato.

Evidentemente si può manipolare la coscienza della gente senza che alcuno se ne accorga.

Tutto ciò inizia appunto alla scuola del serpente antico.

Vediamo perciò qual è il secondo passo che opera il maligno, dopo essere riuscito a confondere.

Egli attacca ora con forza: “Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male!”.

Diventa evidente ai nostri occhi l’intenzione: gettare su Dio il sospetto.

La ragione del divieto non sarebbe preservare l’uomo dalla morte, conseguenza dell’atto proibito, ma escludere l’uomo da un bene, anzi dal bene sommo: essere come Dio!

Qui però le menzogne si sprecano. La prima è una vera e propria calunnia: Dio terrebbe nascosta una cosa che sa, come per gelosia, per non volerla condividere.

Questa calunnia è davvero terribile, giacché la verità è l’esatto opposto: tutta la creazione ha come unico fine la partecipazione dell’uomo alla natura divina.

È il demonio che è invidioso, non Dio che è geloso!

Gettando il sospetto su di Lui, il demonio vuole far sentire la donna abbandonata, e subito offre il suo aiuto al posto di quello di Dio.

Questa è la strategia più importante del demonio e dei suoi seguaci in tutta la storia dell’umanità, molto ben conosciuta da tanti che attraverso di essa acquistano potere sugli altri.

Si crea un problema, e si offre la soluzione.

Come certi ristoratori, che offrono all’inizio del pasto cibi molto salati, così poi vendono molte bibite. I cibi magari non sono cari, ma le bibite sì che sono salate!

Tutte le ideologie moderne funzionano così: si parte dalla descrizione dei problemi, si esaspera la loro gravità, finché chi ascolta li ritiene non più tollerabili, ed ecco che si offre una via d’uscita, che in realtà era la vera finalità di tutta l’accusa.

Quando poi qualcuno ha anche la capacità di creare i problemi, il gioco riesce davvero bene.

In realtà il mondo attuale, se ben guardiamo, è totalmente determinato da queste dinamiche.

Esse non sono sempre palesi a livello politico, visto che è molto più efficace realizzarle a livello finanziario.

Il fenomeno è molto noto come speculazione, ma ha una portata molto più vasta di quella magari immediatamente evidente nei confronti di singole imprese.

Se ad esempio un soggetto entra nel mercato attraverso vari canali, nei quali non è riconoscibile un unico soggetto attore, è molto difficile ostacolare le sue strategie.

Basti vedere le dinamiche come progressivamente nel tempo si è distrutto quasi tutto il tessuto del piccolo commercio a vantaggio delle grandi catene. Chi percepisce la reale portata di queste dinamiche spesso rimane sconcertato. Umanamente è infatti impossibile contrastare tali dinamiche.

Ma anche nei rapporti umani questa dinamica viene utilizzata molto spesso da chi cerca di manipolare gli altri.

Chi viene preso di mira da una setta, ad esempio, inizialmente viene bombardato di notizie negative su tutto ciò che è importante per lui. Si distrugge la stima verso i parenti, gli amici, i conoscenti… Contemporaneamente si offre un rapporto privilegiato di sostegno, magari riempiendo di affetto, o regali, o altre realtà che fanno stare bene una persona, anche a livello intellettuale o spirituale.

Così l’incauta vittima non si rende conto di trovarsi isolata dai propri precedenti punti di riferimento, e di conseguenza cade completamente in balia di questa nuova realtà sociale che le viene offerta.

E tutto avviene senza alcuna manifestazione visibile di violenza. È infatti la vittima stessa che, convintasi della malvagità delle persone che aveva intorno precedentemente, comincia a rovinare i rapporti con loro, finché davvero si trova rifiutata.

A questo punto facilmente crede addirittura che la setta manipolatrice gli abbia aperto gli occhi.

Ha perfino gratitudine, e si attacca dal profondo del cuore a questa nuova realtà. Se poi ci si aggiunge la nota dinamica psicologica nota come sindrome di Stoccolma, il gioco è fatto. Laddove infatti una violenza risulta troppo terribile da ammettere, una persona si difende dalla disperazione immaginando che l’autore della violenza sia invece un benefattore.

Così agisce il demonio nei nostri confronti: ci convince ad allontanarci da Dio per poterci poi irretire quando ormai siamo soli e indifesi.

Ci fa credere che Dio abbia dato indicazioni apparentemente buone solo per proteggere se stesso da noi, e invece si mostra amico nel mostrarci quello che, a dir suo, sarebbe molto desiderabile.

Infatti subito “la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza”. La trappola si chiude. È talmente efficace la manipolazione mentale operata dal serpente, che la donna vede le cose come vuole lui, non come sono realmente!

Il mondo di oggi investe energie enormi nella manipolazione mentale.

Basti pensare allo studio sulle dinamiche ormonali legate agli stimoli dell’attenzione e del desiderio sviluppati nei giochi elettronici, che spesso sono studiati a livello militare. L’uso che ne viene fatto per esempio nel gioco d’azzardo produce guadagni milionari distruggendo la vita di migliaia di persone.

O tutto l’investimento nel marketing e nella pubblicità. Tutte queste realtà altro non fanno che studiare il modo di far credere a percentuali importanti della popolazione che determinate cose siano desiderabili.

Evidentemente queste tecniche funzionano, sennò le imprese non investirebbero in questi campi.

Quando poi tali conoscenze vengono applicate al mondo dell’informazione o dell’educazione, i risultati possono essere devastanti.

Non a caso il primo passo fatto dalla massoneria europea nel piano per la distruzione della Chiesa Cattolica è stato quello di distruggere le scuole monastiche per indirizzare l’educazione nelle mani dello Stato cosiddetto laico.

In Baden-Württemberg, in Germania, nel 2005, fu realizzata una mostra dallo Stato federale, notoriamente non filocattolico, che mostrava l’impressionante distruzione di oltre 2000 monasteri da parte del potere napoleonico nei primi decenni dell”800. Per essere sicuri dell’efficacia della distruzione, oltre all’esproprio dei beni e alla persecuzione anche violenta dei monaci, furono incentivati i cittadini a usare le rovine dei monasteri come cave di pietra per la costruzione delle proprie case. Ormai in molti casi si può ricostruire l’esistenza di tali edifici solo con le foto aeree.

Non è diversa l’opera di distruzione sistematica della fiducia nella Chiesa Cattolica che ha raggiunto perfino i nostri giorni nella storiografia.

Si sottolineano tutti gli aspetti di corruzione e peccato dei membri del clero, evitando rigorosamente di parlare della portata straordinaria del bene che attraverso la stessa realtà mondana della Chiesa è stato realizzato.

Lo scopo però non è affatto preservare le persone dai danni dei corrotti. Esso serve solo ad allontanare gli uomini dalla Fede Cattolica.

Prova ne è che spesso questa manipolazione avviene proprio da parte dei soggetti che hanno provocato la corruzione che poi denunciano.

Come evidenzia appunto la Parola di Dio.

Il demonio prima induce al peccato, e poi denuncia il peccatore.

Pensiamo al grave fenomeno recente degli scandali degli abusi sessuali: proprio quelle lobby di potere che hanno indotto e alimentato un libertinismo morale fuori da ogni decenza, facendo sì che questo penetrasse perfino nei seminari, sono poi le stesse che sbandierano davanti al mondo le malefatte di chi hanno irretito.

Creando oltretutto la stessa dinamica all’interno delle reti di malfattori e vittime, che reciprocamente si inducono al male e si ricattano in reti di malvagità davvero infernali. Ormai purtroppo queste sono dinamiche note a tutti.

Il racconto della Genesi, lungi dall’essere una banale favoletta per bambini, come i sedicenti sapienti della modernità vorrebbero farci credere, si mostra invece nella potenza di una vera rivelazione.

Mostra infatti la vera dinamica con cui la malizia satanica riesce a raggirare le difese del cuore umano per indurlo nella trappola della diffidenza nei confronti di Dio, suo Creatore.

Ecco allora la grande evidenza. L’uomo era stato creato a immagine e somiglianza di Dio. Unico fra tutte le creature. Perciò non solo era oggetto di amore per il fatto di essere stato voluto, ma era oggetto di preferenza fra tutti, unico essere che Dio aveva fatto a propria immagine e somiglianza. In questo era già nascosta la predisposizione affinché l’uomo potesse partecipare della Natura Divina.

C’è già qualcosa che accomuna l’uomo a Dio.

Non aveva allora alcun senso diffidare di Dio, né tanto meno pensare che Egli volesse tenere l’uomo lontano dalla propria Divinità.

Al contrario il serpente era selvatico, sconosciuto. Però la donna senza rendersi conto finisce col seguire il suo consiglio. Mangia, e offre all’uomo il frutto.

L’uomo e la donna rompono qui l’obbedienza a Dio.

Si spezza il rapporto di fiducia.

La fiducia viene riposta invece in uno sconosciuto appena arrivato.

La fiducia infatti, è la possibilità che io ho di basare la mia decisione su quello che mi indica un altro.

Perciò attraverso la fede io vado oltre la mia capacità di capire, sentire e vedere.

Posso compiere qualcosa in un ambito a me ignoto sulla parola di un altro.

Qual è però il punto in cui il primo uomo ha rotto la propria fiducia in Dio?

Quando invece che agire sulla Parola di Dio agisce in base a quello che percepisce desiderabile. Questo è stato l’abilissimo lavoro satanico.

poiché satana sa manipolare i nostri desideri con abilità sopraffina, una volta che ha fatto prevalere in noi questo criterio, di decidere in base a quello che percepiamo buono e desiderabile, noi siamo in mano sua completamente.

Se l’uomo avesse agito in base alla Parola di Dio, e non in base a quello che percepiva buono o desiderabile, per quanto potesse esser confuso, non sarebbe caduto in trappola.

Qui si riscontra nuovamente la dinamica di manipolazione mentale messa in moto dalla massoneria moderna nel suo lavaggio del cervello al mondo occidentale.

Si è insistito sull’uso della ragione come se essa non avesse limiti. Sull’esperienza come se l’uomo potesse uscire indenne da qualunque realtà. Si sono presentati i desideri come qualcosa che è legittima per se stessa.

Si è convinto l’uomo che la libertà consiste nell’essere determinati solo da quello che abbiamo compreso e sentiamo o desideriamo.

Così proprio quell’uomo che finalmente si sente libero è nel sacco, schiavo peggio di Israele in Egitto!

Ma ormai non trova più la via d’uscita, perché non si rende conto che, in realtà, esattamente nel momento in cui ha creduto che la cosa importante fosse la propria certezza razionale, o il proprio sentimento di attrazione, o il proprio desiderio, in realtà dava importanza a queste cose perché si fidava di qualcuno, che con astuzia lo stava convincendo.

Non era affatto autonomia, era fede. Ma nella persona sbagliata!

Ecco che il vero cammino di liberazione dell’uomo è un cammino di fede!

Come? Si stupirà qualcuno. Certo!

Occorre sapere “a chi ho dato fiducia“, come dice la Parola di Dio.

Perché noi diamo sempre fiducia a qualcuno. Qualunque scelta noi facciamo, consapevoli o meno, noi stiamo dando fiducia a qualcuno.

O diamo fiducia a Dio, che ci parla attraverso la voce della coscienza, o diamo fiducia a qualcun altro, che ci convince di non dare ascolto a quella voce.

In questi giorni, molto saggiamente, qualcuno ha riproposto la storia di Pinocchio. Potrebbe essere una riflessione utile per aprire gli occhi!

Solo dopo aver agito noi sapremo se abbiamo riposto bene la nostra fiducia.

Ma il problema è che noi siamo più stolti del cavallo e del mulo, come dice il salmo. Infatti essi apprendono il dolore del morso che hanno in bocca, e per evitare di soffrire, quando sentono tirare obbediscono.

Noi invece commettiamo il peccato, fidandoci del demonio, poi sperimentiamo il fallimento, ma nemmeno dopo questo abbiamo l’umiltà di riconoscere quanto sia stato stolto togliere la fiducia a Dio.

Questo per lo meno sembra essere il punto della storia cui siamo arrivati.

Il Signore ci aiuti a ravvederci prima che sia davvero troppo tardi!

Ma ecco come si conclude questo episodio biblico.

L’uomo viene punito con il castigo che Dio aveva anticipato nel dare il suo comando.

Ma al serpente viene fatta una promessa: “Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe, ella ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno”.

D’ora innanzi l’insidia del demonio accompagnerà tutta la discendenza di Eva, ma allo stesso tempo il Signore promette la vittoria di lei sul serpente.

Questo deve essere la nostra speranza, che poi vediamo iniziare a realizzarsi in Maria, che è perfettamente priva di peccato, anzi, perfettamente unita a Dio.

In lei la sottomissione del satana è già compiuta, la storia sta solo aspettando, come nelle doglie del parto, che questa vittoria si manifesti pienamente.

Ricordiamo inoltre chi è Maria: “Ella concepì per opera di Spirito Santo”.

Ora, se nella Genesi ci viene detto che nell’unione dell’uomo e della donna si forma “una sola carne”, solo uno stolto potrebbe non riconoscere che nell’unione tra lo Spirito Santo e Maria si forma Un Solo Spirito.

Del resto, se lo spirito di Maria non fosse perfettamente aderente a Dio, come potremmo noi chiamarla Immacolata?

Maria è chiamata dalla Santa Chiesa Madre di Dio, e nella presentazione di questa verità di fede la Santa Chiesa spiega che questo non è un puro titolo verbale, come quando si dicono parole pompose per onorare qualcuno con orpelli che coprono la mancanza di gloria.

“Tutta la Gloria della Figlia del Re viene dall’interno”.

Il nome non è altro che un modo di esprimere con parole umane una realtà che è infinitamente più grande, che non ha limiti.

E questo nella Chiesa è Dogma, ovvero, chi non lo crede non è membro della Chiesa!

Madre di Dio indica una partecipazione alla Natura del Figlio Divino.

Se una persona non vuole essere totalmente irragionevole e illogica, non può non arrendersi di fronte al fatto che la Vergine Santissima Maria è Divina.

Non c’è da meravigliarsi, allora, se chi segue il serpente antico prova allergia nei confronti di questa grande Regina, vestita di Sole, avvolta del Cielo come di un manto, con la Luna, simbolo del regno delle tenebre, sotto i Suoi Piedi.

Lo aveva promesso Dio, che ci sarebbe stata sempre questa inimicizia!

E si capisce anche l’antico adagio, ricordato da qualcuno in questi giorni:

Non può avere Dio per Padre, chi non ha Maria per Madre!

E chi è come Dio?

Francesco d’Erasmo

Civitavecchia-Tarquinia, 2-6 aprile 2020.

Share on facebook
Facebook
Share on twitter
Twitter
Share on linkedin
LinkedIn